Dogon e città storiche

Prezzo: 2070 €
Partenze: dal 19/08/2014 al 31/12/2015

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Dogon e città storiche

 

Popoli e non solo -  Dalla incredibile Falesia di Bandiagara  dove i Dogon vivono arroccati in case a strapiombo sulla piana desertica,  al brulicare dei mercati di  Mopti  e Djennè dove si incontrano le mille etnie di questo sterminato paese -  Storia e Architettura a Mopti, Segou e  Bamako, sulle tracce di una cultura millenaria che ha segnato profondamente questo angolo d’Africa.

Giorno 1 – Sabato Italia / Bamako

Partenza con volo di linea con coincidenza per Bamako, arrivo in tarda serata, trasferimento in hotel e pernottamento.

Giorno 2 – Domenica Bamako / Segou

Al mattino visita di Bamako, la capitale del Mali. Il suo nome deriva dall’espressione in lingua Barbara “Bama-Ko” letteralmente “riva dei coccodrilli” : la città si sviluppa lungo il fiume Niger (localmente chiamato Djolibà); in passato in questa zona era densamente popolata da questi rettili acquatici. I primi abitanti furono dei pescatori Somono. In seguito la fertilità delle terre e l’abbondanza d’acqua consentirono l’installazione di agricoltori Barbara. Oggi il piccolo villaggio di poche centinaia di abitanti del secolo scorso è divenuto una città che si estende per oltre 40 chilometri e ha più di un milione di abitanti. Tutta la città brulica di una attività frenetica e sin dalle prime luci dell’alba gli innumerevoli negozi e mercati si animano di un incessante e gioioso “chiacchiericcio”. Tutto si svolge per strada, dalla riparazione dei camions alla tessitura, oltre che naturalmente l’attività commerciale. Infatti il “Faire du Marche” è l’attività preferita dai Maliani, che per le loro doti mercantili sono conosciuti in tutta l’Africa. Una vista al Mercato di Medina permette di fare un tuffo nel pieno della vera Bamako ; in questo immenso spazio che si estende per ben 30 ettari si concentrano le principali vendite all’ingrosso. Si possono osservare prodotti provenienti dalle più disparate regioni dell’Africa occidentale: Yucca ( Ingame o Yam) ; Manioca ; Platano ( bananes plantin ) oltre che innumerevoli varietà di cereali e spezie;  interessantissimo  è il padiglione dedicato all’estetica delle signore bene della città, dove esse si sottopongono per ore e a volte giorni a laboriose sedute per creare le capigliature intrecciate e intarsiate di ornamenti caratteristici di questa parte d’Africa, oltre che alla pittura con l’Henné di mani ,  piedi e contorno labiale. Interessante è l’area dei fabbri. Qui ogni oggetto metallico, dalla scatola di sardine alla ruspa, viene smontato ed elaborato , grazie al lavoro manuale e senza tecnologie degli artigiani: i fusti del petrolio divengono casse metalliche, balestre di auto zappe e vomeri di aratri. Vista del piccolo ma interessante museo nazionale, dove sono custoditi innumerevoli reperti archeologici e oggetti rituali delle varie etnie di questo immenso paese, che si estende per una superficie che è 4 volte quella dell’Italia. Pranzo in ristorante, nel pomeriggio partenza per Segou, lungo la strada si possono osservare diversi villaggi dell’Etnia Barbara con le sue capanne rotonde coperte da un tetto in paglia. Queste  si aprono sul cortile comune della famiglia ( la concessione) che ospita le abitazioni del capofamiglia e delle sue mogli. Arrivo a Segou nel pomeriggio, la città fu chiamata “la bianca” poiché i francesi dopo la sua occupazione costruirono innumerevoli abitazioni dipingendole di bianco per distinguerle dalle sontuose abitazioni rosse dei possidenti del regno di Segou, proprio per sottolineare il passaggio di potere, per cui “Segou la rossa” di Biton Coulibali divenne “la Bianca” del governatore Fadherbe. La città si estende anch’essa sulle rive del fiume Niger; lungo la darsena attraccano innumerevoli Pinacce ( pinasses), barconi in legno con il fondo piatto generalmente ricoperti da un tetto in legno e stuoie. Sistemazione in Hotel, cena e pernottamento.

Giorno 3 – Lunedì Segou / Djenne

Partenza al mattino presto per Djenne. Lungo la strada si possono incontrare innumerevoli villaggi dell’etnia Bobo, rimasta a lungo attaccata alla sua tradizione animista. Né l’Islam né il cattolicesimo portato dai colonizzatori gli hanno fatto abbandonare le tradizioni feticistiche. I villaggi si riconoscono subito poiché hanno un’ area in cui sono concentrati tutti i granai. Questi sono molto grandi a base quadrata e con tetto in paglia, le case hanno generalmente tetti in terra battuta sui quali si conservano gli utensili e si ripongono i prodotti della terra a essiccare. Le concessioni sono più piccole di quelle bambara poiché non è permesso ai figli di rimanere nella casa paterna dopo il matrimonio. Arrivo a Djennè, in occasione del suo coloratissimo mercato settimanale che, verso mezzogiorno, raggiunge il massimo dell’attività: allevatori Peul , pescatori Boso, coltivatori Bobo tutti si ritrovano nella grande piazza antistante la grande moschea, trasformando una spianata polverosa in un incredibile acquarello i cui colori sono le genti, i loro vestiti e le mercanzie che recano. Visita della città con i suoi vicoli che si aprono tra case in terra alte anche tre piani, i suoi palazzi tutti costruiti in adòbe (mattoni crudi) come la grande Moschea che con i suoi 45 metri di altezza rappresenta la più grande costruzione in terra del mondo. Visita di una “madrassa”, la scuola coranica; avremo il tempo di osservare lo sciamare delle genti che se ne vanno dal mercato verso le sperdute terre del delta interno.   Sistemazione in un caratteristico Hotel. Notte a Djenne. Pensione completa.

Giorno 4 – Martedì Djenne, Paese Dogon

Intensa giornata in 4×4 dedicata ai villaggi della falesia meridionali, in questa zona i Dogon si sono islamizzati e quindi hanno abbandonato la falesia costruendo delle fantasiose moschee in adobe, inoltre è qui possibile risalire fino in cima alla falesia per visitare quello che nei villaggi animisti è ancora tabù, cioè le capanne dei feticci.  Spettacolari sono i villaggi di Endè Teli e di Kanikombolè . In questo villaggio si può osservare una bellissima moschea in stile misto e sincretico sudanese con le guglie e animista, le celle della moschea ricordano la casa dello sciamano. Risaliamo la falesia e visita del villaggio di Songo e delle pitture rupestri che  raffigurano immagini e simboli mitologici. In serata arrivo a Bandiagara,  sistemazione nel locale Hotel. Pensione completa.

Giorno 5 – Mercoledì Paese Dogon

La mattina molto presto partenza in 4×4 alla volta dei villaggi Dogon di Falesia. I dogon si rifugiarono in questa regione montuosa intorno al XII° secolo per sfuggire alle persecuzioni nei islamiche. L’eccezionale isolamento ha permesso alle loro tradizioni e alla loro religione animista di arrivare fino ai giorni nostri. Una volta discesa la Falesia che qui precipita direttamente sulla piana sabbiosa del “Seno Gondo” appare uno degli spettacoli più grandiosi di tutta l’Africa. Lungo le pareti si trovano arroccate innumerevoli abitazioni e in alto si possono osservare le grotte e le abitazioni dei Tellem, gli antichi abitanti di questa regione scacciati a loro volta dai Dogon.  Le abitazioni di questo misterioso popolo che si trovano anche a parecchie centinaia di metri dal suolo vengono oggi usate dai Dogon come sepolcri e per custodire i “preziosi” feticci. Per giungere nei villaggi si devono compiere delle marce a piedi a volte faticose ma che vengono ampiamente ricompensate dallo spettacolo. Le abitazioni Dogon  sono costruite in genere su terrazzamenti. Nella concessione familiare vi è inglobato il caratteristico granaio. I Dogon coltivano il poco terreno che riescono a strappare tra la roccia e le dune, impressionante è la capacità di arrampicarsi lungo i sentieri e i crepacci della falesia che hanno tutti i componenti di questa etnia. Nei villaggi spiccano le tugunà, si tratta di luoghi  in cui il consiglio degli anziani tratta tutte le questioni concernenti la vita del villaggio. La loro caratteristica è di avere una enorme tettoia costruita con gli steli del miglio, più alta è la tettoia più vecchia è la tugunà. La pianta delle abitazioni Dogon simboleggia il corpo umano, se si ha l’occasione di osservarne una dall’alto si può riconoscere la forma di testa,  busto,  braccia e  gambe. Pranzo al Sacco. Nel tardo pomeriggio rientro via Dourou attraverso una spettacolare pista che si incunea in uno spacco della falesia. Arrivo  a Bandiagara,  cena e pernottamento in Hotel.

GIORNO 6. Giovedì Navigazione sul Djiolibà ( Niger) – Mopti

Partenza al mattino, arrivo a Mopti  per una escursione in piroga a motore per visitare i villaggi dei pescatori dell’etnia Boso che vivono pescando e essiccando il pesce del fiume Niger e Bani. I Boso sono anche ottimi muratori e costruiscono delle case in Adobe di pregevole fattura.  In alcuni di questi villaggi troviamo anche numerose famiglie di pastori Peul che vivono allevando gli Zebù dalle lunghe corna. Nelle abitazioni dei Peul si nota l’arredamento tipico dei nomadi con letti rialzati da terra e non semplici nattes (stuoie). Coloratissime sono le grandi piroghe che servono le rive del fiume Niger e che provengono da nord da località isolate come Niafunke e Tonka o da Sud, e toccano Djafarabe e Kouakouroum, luoghi inaccessibili se non via fiume.  Rientro a Mopti nel tardo pomeriggio, pernottamento in hotel. Pensione completa.

Giorno 7 – Venerdì Mopti – Segou

In Mattinata visita della città di Mopti. Posta alla confluenza di due grandi fiumi, riveste oggi una importanza fondamentale per Mali, poiché dal suo porto le imbarcazioni collegano via fiume regioni che altrimenti sarebbero completamente inaccessibili per buona parte dell’anno. Il suo mercato brulicante e carico di odori si sviluppa soprattutto intorno alla darsena, dove si mescola all’arrivo e al partire incessante delle enormi piroghe che si riempiono o si svuotano dei loro carichi di merce e di gente, il tutto in un’ atmosfera tanto frenetica da far girare la testa. Pranzo e partenza per Segou, arrivo in serata. Cena e pernottamento in Hotel. Pensione completa.

Giorno 8 – Sabato Segou / Bamako / Italia

Partenza alla volta di Bamako. Arrivo a Bamako e consegna delle camere in Day Use. Tempo a disposizione per le ultime visite della città e gli ultimi acquisti. Pranzo libero  e cena in un bellissimo ristorante in stile sudanese. In serata, trasferimento in aeroporto per l’imbarco del volo di rientro

Giorno 9 – Domenica Italia Volo internazionale in coincidenza per l’Italia. Pasti e pernottamento a bordo. Arrivo in Italia.

Partenze:

2014

 4-set / 18-set / 9-ott / 30-ott / 27-nov / 25-dic

2015

1-gen / 15-gen / 29-gen / 12-feb / 26-feb / 12-mar / 2-
apr / 16-apr / 9-lug / 30-lug / 13-ago / 20-ago / 3-set /
24-set / 15-ott / 5-nov / 26-nov / 24-dic / 31-dic

Quota inteas a persona

BASE 2 PERSONE  A PARTIRE DA   € 2.070 *

*LA QUOTA COMPRENDE
-PASSAGGI AEREI INTERNAZIONALI CON VOLI DI IN CLASSE
ECONOMICA
-20 KG DI FRANCHIGIA BAGAGLIO
-SISTEMAZIONI COME DA PROGRAMMA
-PENSIONE COMPLETA DALLA CENA DEL SECONDO GIORNO AL
PRANZO DELL’8 GIORNO
-VISITE ED ESCURSIONI COME DA PROGRAMMA
- TRASPORTO IN VETTURE FUORISTRADA / PINASSE
- GUIDA PARLANTE FRANCESE/ITALIANO /INGLESE

 

LA QUOTA NON COMPRENDE

-TASSE AEROPORTUALI
-BEVANDE
- VISTO
-QUOTA GEST. PRATICA + ASS.NE MEDICO BAGAGLIO € 50 PP
- ASSICURAZIONE FACOLTATIVA ANNULLAMENTO – MEDICO –
BAGAGLIO PARI AL 3,5% DEL CAPITALE ASSICURATO.
-MANCE
-QUANT’ALTRO NON ESPRESSAMENTE MENZIONATO NE “LA
QUOTA COMPRENDE

 

 

 


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